Mancano ormai pochi mesi al
duello finale tra Renzi e Berlusconi. E come in ogni film western (o marziale,
fate voi) che si rispetti, i due contendenti si punzecchiano, si incrociano, si
incontrano, si parlano, si provocano, si sfidano. E, soprattutto, scelgono
insieme le armi per affrontare l’ultima scena mortale. Ciascuno di noi ha in
mente un film del genere. Con scena finale d’ordinanza. Come, per esempio,
quella del celeberrimo Kill Bill di
Tarantino. Lì, i due sfidanti - Beatrix Kiddo, la ‘Sposa’, interpretata da Uma
Thurman, e, appunto, Bill, interpretato da David Carradine – si cercano per
tutta la durata del film e, alla fine, conversano a lungo prima di affrontarsi
nell’improvviso e fulmineo duello finale.
La politica italiana, impostata
su partiti burocratici e oligarchici, rifiuta da sempre questo schema binario costruito
intorno ai leader. Uno schema che è, viceversa, il più diffuso nelle democrazie
occidentali, pur con varie gradazioni. Il Porcellum è servito anche a questo:
mettere fine al tentativo bipolare di una democrazia matura. Non ha impedito ai
cittadini soltanto la scelta del singolo candidato. Ha fatto peggio: ha
impedito loro la possibilità di scegliere un governo efficace e responsabile, ha
reso il sistema politico-istituzionale incapace di decidere, annegando il paese
nella palude delle larghe intese.