Chi ha letto i fumetti - o ha visto il film - dei “Fantastici 4”, sa 
chi è Galactus. Un mostro gigantesco, umbratile e silente, ricoperto da 
un’armatura blaugrana e da un casco con le corna, più grande dei pianeti
 che deve divorare per poter sopravvivere. Contro di lui, i Fantastici 4
 conducono una battaglia epica. Aiutati da quel Silver Surfer che – 
corrotto e schiavizzato da Galactus – gli procurava il cibo (cioè i 
pianeti) da mangiare.
Se vogliamo cazzeggiare ancora un po’ con questo paragone tra i 
Fantastici 5 (cioè i Fantastici 4 più il povero Tabacci nei panni - 
nientepopodimeno - di quel romanticone, algido e atletico, di Silver 
Surfer), dobbiamo dire che l’Italia il suo Galactus ce l’ha. E’ la 
corruzione che divora ogni anno le risorse di questo paese – la Corte 
dei Conti parla di 60 miliardi l’anno – bruciando opportunità di 
crescita e di sviluppo. Oggi sappiamo che, a causa di questo Galactus de noantri,
 di questo mostro divoratore, le istituzioni democratiche sono messe a 
repentaglio: basti pensare alla cattivissima salute delle nostre 
amministrazioni pubbliche. E i cittadini hanno meno servizi e garanzie: 
per rifocillare la ‘bestia’, alla fine, si aumentano le tasse, si 
annullano le detrazioni fiscali, si tagliano le indennità ai disabili, 
si aumentano le tariffe dei servizi pubblici.
Ci saremmo aspettati un po’ di calore in più su questo punto da parte
 dei Fantastici 5 del centrosinistra, al megaparty di Sky. Ma di 
sostanza se ne è vista molto poca. Nel confronto tra la cravatta viola 
di Renzi e quella rossa di Bersani, tra la giacca appesa di Tabacci e il
 vestito da cancelliera della Puppato, nessuna notizia significativa a 
proposito di misure precise per combattere la corruzione e recuperare le
 risorse indebitamente sottratte ai cittadini. Davvero gli italiani 
possono accettare che con un po’ di tagli alla casta, che tutti bene o 
male hanno promesso, e dimezzando le province si risolva il problema del
 ‘mostro’?
Per carità, abbiamo registrato un Vendola commosso denunciare con la 
delicatezza e la serietà di un profeta millenarista che l’Italia affonda
 nel fango, lui, presidente di una Regione dove le malversazioni nella 
sanità pubblica sono state all’ordine del giorno. Mentre Galactus ancora
 sta alla porta, in attesa di divorare quel che resta, Bersani – si, 
proprio lui, l’amico del Presidente della Provincia di Milano Penati, 
perno del sistema di tangenti a Sesto - dà una carezza giovannea a 
governo e parlamento che hanno ‘quasi’ approvato una legge 
anticorruzione che ci fa piangere (non di religiosa commozione, ma di 
civile disperazione)…
Saranno anche strategie di comunicazione studiate a tavolino da eserciti di spin doctors.
 Ma ci pare davvero un po’ pochino, se è vero che in molti parlano da 
mesi di “Seconda Tangentopoli”. Zero tagliato a tutti e cinque.
Per fortuna c’è la società civile che tiene alta la bandiera della lotta
 alla corruzione. Di fronte a questo scenario i cittadini chiedono 
sempre più che la politica e le istituzioni siano trasparenti e rendano 
conto del proprio operato. La lista delle iniziative e delle campagne 
avviate in questi anni a questo scopo è lunga e mostra una straordinaria
 vitalità della società civile in Italia. C’è la diffusa lotta contro le
 mafie animata da movimenti sociali e associazioni che operano nel 
territorio. Le iniziative di valutazione dell’operato delle 
amministrazioni locali promosse dalla Fondazione Civicum e dalla 
Fondazione Etica. La campagna Ridateceli! di Cittadinanzattiva con l’obiettivo della confisca e dell’uso sociale dei beni dei corrotti. L’elenco potrebbe continuare.
Pochi giorni fa la Fondazione Critica liberale ha lanciato un appello in
 cui si chiede l’adozione di alcune misure. Qualche esempio? Uno statuto
 pubblico dei partiti che regoli le procedure di decisione interne, 
garantisca i diritti di ogni iscritto e delle minoranze, preveda un 
controllo pubblico dei bilanci e stabilisca come principio generale la 
trasparenza. L’abrogazione di ogni legge ad personam (dalla legge Cirami
 sul trasferimento dei processi alla legge ex Cirielli sulla riduzione 
dei termini della prescrizione, alla legge Gasparri sull'estensione del 
numero di concessioni di canali televisivi per ogni singolo soggetto, 
alla legge sulla Depenalizzazione del falso in bilancio, alla legge 
"Tremonti bis" sulla abolizione dell'imposta su successioni e donazioni 
per grandi patrimoni). Nuove norme per sanzionare il falso in bilancio e
 allungare i termini di prescrizione. L’obbligo della PA di rendere 
pubblici e trasparenti i propri atti e la garanzia per chiunque di 
chiedere conto delle scelte e dei risultati del lavoro amministrativo. 
L’ineleggibilità di chi ricopre cariche sociali o comunque controlla 
società che siano a vario titolo sovvenzionate dalla Stato o si 
avvalgano di concessioni pubbliche statali, e che stabilisca la 
ineleggibilità di tutti i condannati per reati contro la P.A.
Ce n’è abbastanza per riempire pagine e pagine di programmi e 
impegnare almeno il primo anno di qualsiasi nuovo governo. Ma di tutto 
ciò, i Fantastici 5 non hanno discusso. Parlare di corruzione avrebbe 
certamente rovinato la bella festa convocata da Sky. E per questo, alla 
fine di tutto, Renzi-Tabacci-Puppato-Vendola-Bersani ci hanno ricordato 
molto di più Galactus, il corruttore e divoratore di mondi. Poi dice che
 vince Grillo…
@vittorioferla
v.ferla@cittadinanzattiva.it 

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