lunedì 19 novembre 2012

Sanità italiana: aiuto, mi si sono ristretti i servizi!



Gli effetti della crisi cominciano a farsi sentire nella vita dei cittadini. Basta guardare la sanità pubblica. Che con i tagli degli ultimi anni - almeno 17 miliardi con i governi Berlusconi - continua a peggiorare.
Lo dimostra l'impennata di segnalazioni dei cittadini (26.470 nel 2011) ai telefoni del PIT Salute, il servizio di assistenza di Cittadinanzattiva. Con la riduzione delle risorse, sommata ai tradizionali problemi del sistema sanitario nazionale, diventa sempre più un problema l'accesso ai servizi (dal 9,7 per cento di segnalazioni del 2010 si passa al 10,8 per cento del 2011). Lo stesso accade per l’assistenza ospedaliera (dal 7,2 per cento del 2010 al 7,4 per cento del 2011): in quest'ambito i cittadini segnalano, in particolare, disagi nei settori delle emergenze-urgenze (118 e Pronto Soccorso) con un dato elevato e costante (dal 41,4 per cento nel 2010 al 43,8 per cento nel 2011), con poche vetture attrezzate e medici a disposizione. Facile immaginare come una simile situazione pregiudichi la tempestività e l’appropriatezza dell’intervento sanitario.
Con il taglio delle risorse imposto dai governi passati diventa un problema anche la mancanza di posti letto negli ospedali. La percentuale delle segnalazioni sui ricoveri sale dal 23,5 per cento delle segnalazioni nel 2010 al 28,6 per cento nel 2011.
I dati allarmanti sono contenuti nella XV edizione del Rapporto PIT Salute presentato a Roma, ieri, 15 novembre, nell'Auditorium del Ministero della Salute, alla presenza del ministro Renato Balduzzi. Il titolo del rapporto quest'anno è "Servizio sanitario nazionale e cittadini: lo Stato (A)Sociale”. Insomma, tutto un programma...
Come ha detto Giuseppe Scaramuzza, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato, “alle prese con la riduzione delle risorse e i piani di rientro delle Regioni dissestate, i cittadini hanno l’impressione che quello che una volta si chiamava 'Stato sociale' stia vivendo un progressivo impoverimento a loro danno e sulla loro pelle”.
In tempi di recessione e depressione, il futuro non è certo roseo. E davvero bisogna chiedersi ormai se la politica dell'austerità così condotta non lasci intorno a sé soltanto macerie.
Ormai comincia a diventare un problema anche la possibilità materiale di procurarsi i farmaci - quelli di fascia C - il cui costo è diventato insostenibile. Le segnalazioni riguardano anche le altre fasce di farmaci (A, irreperibili e H): l’accesso ai farmaci è da sempre un’area che risente di pesanti provvedimenti da parte del governo con una continua revisione dei tetti di spesa per la farmaceutica territoriale ed ospedaliera.
In questo clima disperato, nel quale la cura Tremonti ha soprattutto cercato di fare cassa sulla pelle dei disabili, aumentano anche le segnalazioni che hanno ad oggetto l’invalidità civile e gli handicap (dal 10,3 per cento del 2010 al 13,5 del 2011). Nella maggior parte si tratta di segnalazioni con le quali i cittadini denunciano le procedure scorrette e mortificanti relativo all'accertamento delle invalidità e alla conseguente attribuzione degli indennizzi. Spesso c'è disaccordo sull'esito dell’accertamento. Altre volte si tratta di lamentele per la lentezza dell’iter burocratico. I cittadini denunciano come irragionevoli i tempi per l’erogazione dei benefici economici e di agevolazioni, spesso modeste, ma che allo Stato conviene invece considerare "eccessivi per i reali bisogni dei cittadini".
La politica del rigore, insomma, comincia a togliere il fiato ai servizi sanitari. Ma il welfare resta indispensabile se davvero si punta allo sviluppo dell'Italia.

@vittorioferla
v.ferla@cittadinanzattiva.it

Pubblicato il 16 novembre 2012 su Linkiesta

Nessun commento:

Posta un commento