Cara Micromega, la dichiarazione di voto di Paolo Flores d’Arcais sul Fatto ha scandalizzato molti a sinistra.
Ma Flores ha ragione. 
In
 primo luogo, sullo strumento partito. Che è, appunto, uno strumento. 
Fin dall’inizio della breve vita repubblicana, i partiti si sono 
impadroniti delle istituzioni pubbliche, rifiutando ogni forma di 
controllo democratico da parte dei cittadini che avrebbero dovuto 
rappresentare, nel totale disprezzo dell’articolo 49 della Costituzione.
 Il partito non è una chiesa che debba chiedere fedeltà a tutti i costi e
 in tutte le situazioni. Pretendere, come fanno le regole per le 
primarie, di ‘giurare’ di essere elettori del centrosinistra è l’ultimo 
battito di coda del totalitarismo novecentesco, l’ultimo tentativo 
hegeliano di esaurire e sintetizzare la società civile nel partito. Per 
la direzione che ha preso la storia, un tentativo ridicolo. E poi. Come 
si fa a ipotecare il voto a priori? Perché un cittadino dovrebbe 
prometterlo con sei mesi di anticipo? Ma il voto non era un diritto? 
Ancora una volta l’arroganza della politica si fa beffe della legalità 
costituzionale. Ecco perché Flores fa bene – e farebbero bene tutti – a 
sfidare questa assurda pretesa. Non la politica al primo posto (come 
vorrebbero i modesti colonnelli del Pd), ma la politica al suo posto, 
direbbe un sociologo come Carlo Donolo. Non c’è nessun ‘cinismo 
costituzionale’ in tutto ciò: siamo talmente colonizzati dal senso di 
colpa instillato dal monopensiero del partito che perfino Flores sente 
il dovere di giustificare ciò che è del tutto legittimo…
In 
secondo luogo, c’è la politica. L’analisi dei risultati siciliani 
dimostra che gli elettori – nonché i quadri dirigenti – del Movimento 5 
Stelle sono per la gran parte di sinistra. Delusi dei partiti 
tradizionali, certo. Ma amanti dei beni comuni, della legalità, dei 
diritti sociali, della Costituzione, e via elencando. Impegnati nel 
volontariato, nel turismo responsabile, nel commercio equo e solidale, 
nei movimenti sociali e così via. Probabilmente molto ma molto diversi 
dall’immagine ‘muscolare’ che da di sé lo stesso Grillo. E vogliamo 
parlare di Renzi? Il “Berlusconi formato pupo”? Leggete i dibattiti sui 
social media. Sono pieni – ancora una volta – di elettori di 
centrosinistra che non vedono l’ora di ridurre il Pd in un “sacchetto di
 coriandoli”. I coriandoli di quei  tristi apparati inconcludenti, 
ultimi relitti del novecento che giocano la loro battaglia navale 
finale. Ecco perché Renzi fa tanta paura… 
Ha ragione Flores: gli elettori di Renzi non perdevano una puntata del Drive in, hanno spiato nella casa del Grande Fratello e magari hanno appena finito di leggere l’ultimo volume della saga di Twilight.
 Un vero orrore! Ma sono di centrosinistra pure loro. E sanno che 
corruzione ed evasione fiscale sono i principali mali del paese. E 
chiedono di investire di più nel welfare e di godere di maggiori 
opportunità di vita e di lavoro. Vogliono anche il lavoro (ma hanno 
capito da un pezzo che non sarà la Fiom a difenderli…). E voteranno. 
Eccome se voteranno. E magari, chissà, sono più pronti loro per il 
“partito d’azione di massa” che tanti capetti educati nelle sezioni di 
periferia. In fondo, la dichiarazione di voto di Flores rappresenta 
l’elettore medio di centrosinistra molto più di quanto si possa credere.
 Certamente più di quanto possa ammettere la logica aristotelica di un 
Prospero qualsiasi. Però Flores ha l’audacia di fare i conti con questa 
realtà; cosa che tanti intellettuali continuano a rifiutarsi di fare.
Da
 questa realtà può venir fuori una democrazia che – come chiede Flores –
 abbia al suo centro il “primato dell’argomentazione razionale”? 
Possiamo trovare qui le basi per un “partito d’azione di massa”? Questo 
obiettivo resta assai complicato. Anche perché il peso delle due 
subculture italiane principali – quella comunista e quella cattolica, le
 quali hanno formato milioni di italiani per anni - sono per lo più 
anti-illuministe. Però bisogna provare. E’ su questo che vanno sfidati 
sia Renzi che Grillo.
Vittorino Ferla
v.ferla@cittadinanzattiva.it
@vittorioferla 

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