giovedì 12 febbraio 2009
Ricette contro la corruzione
Ancora una volta è emergenza corruzione. L'Italia si conferma uno dei paesi occidentali più a rischio. E proprio ieri la Corte dei Conti ha inaugurato il suo anno giudiziario puntando il dito contro chi è chiamato a gestire la cosa pubblica.
Il tema all'ordine del giorno è ancora quello della trasparenza, sul quale abbiamo già scritto su questo blog. Perché la trasparenza è l'unico antidoto a truffe e corruzioni. Il presidente della Corte Tullio Lazzaro proprio ieri ha detto che «i controlli interni ed esterni sull'amministrazione non sono pienamente adeguati, vi è un'attuale situazione di scarsa loro efficacia, di pochezza di effetti concreti»: per questo, dice Lazzaro, «occorre potenziare e irrobustire i controlli, renderli effettivi nello svolgersi e concreti negli effetti». In qualche modo, il disegno di legge in questo momento alla Camera (vedi il post di ieri) va in questa direzione. Ma non sarà sufficiente senza l'esercizio di pratiche di valutazione ordinarie da parte dei cittadini.
Cittadinanzattiva è da tempo impegnata su diversi fronti. Primo: l'attuazione della normativa sulla confisca e l'uso sociale dei beni dei corrotti che potrebbe funzionare sia come deterrente contro il crimine sia per recuperare pezzi di patrimonio pubblico e restituirli ai cittadini. Secondo: il controllo delle politiche sanitarie e degli errori dei medici. Terzo: la valutazione civica della qualità dei servizi e degli appalti. Quarto: la diffusione di una sensibilità diffusa per la trasparenza dei bilanci comunali. Quinto: l'impegno per la legalità e l'educazione alla cittadinanza. Sesto: l'impegno per la tutela dei diritti in ambito giudiziario a partire dalla velocizzazione dei processi. Questi e altri potrebbero essere i punti per una iniziativa comune di cittadini in Italia, basata su azioni concrete e praticabili.
Come ha spiegato il presidente della Corte dei Conti, è nel settore della Sanità che si corrono i rischi più concreti. Per Lazzaro il sistema sanitario nazionale è «terreno fertile per comportamenti truffaldini o comunque per forme di sperpero di pubbliche risorse». Lo dimostrano, d'altra parte, i numerosi fatti della recente cronaca italiana: l'omicidio fortugno, lo scandalo della regione Lazio durante la giunta Storace, la situazione della sanità siciliana dopo la 'cura' Cuffaro, e via dicendo. Moltissime le tipologie di illecito segnalate: dagli incarichi illegittimi al personale estraneo alle aziende sanitarie, ai doppi compensi percepiti dai medici di base, fino alle irregolarità sulla esenzione dai ticket, oppure alla doppia o fraudolenta fatturazione della spesa. Ma sono altrettanto a rischio settori cruciali come la raccolta dei rifiuti (e qui il caso Campania, con il disastro amministrativo che ha toccato le istituzionali locali a tutti i livelli è ben noto) e gli appalti pubblici.
Il punto è che prima dei controlli, deve esserci la prevenzione. Lazzaro auspica da parte della pubblica amministrazione «un uso delle risorse pubbliche che sia non solo legittimo ma anche pienamente rispondente ai criteri di sana amministrazione». Ovvero che produca «il migliore risultato possibile in termini di economicità e di efficacia».
A rischio non sono solo i conti pubblici, ma «la vita stessa della democrazia». La Corte dei Conti spiega che quando non c’è trasparenza, «il cittadino percepisce la funzione pubblica come un qualcosa di estraneo, di diverso da sé e dal proprio mondo, da qui la disaffezione verso le istituzioni e anche verso i centri della politica».
E allora partecipare, unirsi, vigilare, valutare!
v.f.
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