martedì 17 febbraio 2009
Un'alleanza civica per la trasparenza dei comuni italiani
Nel corso del 2008, Cittadinanzattiva e Civicum organizzarono a Napoli un incontro pubblico con il Comune sul tema della trasparenza dei bilanci. In verità, realizzare quell'evento con la partecipazione dell'assessore Cardillo si rivelò un'operazione assai complessa per le forti diffidenze mostrate dall'amministrazione comunale. I fatti successivi - lo scandalo che ha attraversato la giunta napoletana - ha spiegato a posteriori perché la politica fosse così ostile.
Questo caso di corruzione a Napoli - che in realtà non era difficile sospettare a giudicare dall'indagine sulla trasparenza del bilancio realizzata dalla Fondazione Civicum - ci dice che la guardia non può essere mai abbassata.
Per questo è opportuno rilancia un'alleanza civica tra le forze più impegnate sul tema della trasparenza in Italia: certamente Cittadinanzattiva, Civicum e Transparency International, ma non soltanto.
L'attenzione sulla chiarezza dei bilanci comunali, sulla efficienza della governance delle “controllate” municipali e sull'anagrafe degli eletti è cruciale. E alla base si tratta di lavorare per favorire un rapporto sempre più stretto fra cittadini e istituzioni e per contribuire a migliorare la vita pubblica italiana.
Bisogna aprire una nuova stagione, a partire dal fatto che non esistono buoni e cattivi tra le forze politiche ma che il rischio di corruzione alligna trasversalmente nei modelli di comportamento condivisi dalle classi dirigenti. Attivare i contatti tra tutti quei soggetti che a livello locale fanno qualcosa in questa direzione è decisivo.
Ecco alcune idee-guida che possono orientare il percorso.
1) la necessità che i cittadini si occupino sempre di più della cosa pubblica, stato o comune che sia, raccogliendo un desiderio di pulizia e di efficienza che emerge da alcuni anni in Italia, anche attraverso manifestazioni significative (basti pensare all'enorme pubblico conquistato da libri come La casta o Gomorra e il successo di blog molto critic nei confronti del mondo politico.
2) l’indispensabilità della trasparenza dei conti pubblici, a qualsiasi livello, dal comune allo stato, per raggiungere una governance efficace e aperta, come qualche tempo fu riconosciuto anche lucidamente dall'ex ministro Padoa Schioppa nella introduzione al “Libro Verde” del ministero dell’Economia.
3) il riconoscimento che questi obiettivi, e la soluzione dei relativi problemi, potranno essere centrati soltanto con un approccio “civico”, che veda il coinvolgimento dei cittadini sia come watchdog delle amministrazioni pubbliche sia come valutatori della qualità dei suoi servizi. La crisi dei partiti sembra ormai aver raggiunto un punto di non ritorno: e sembra che non ci siano molti spazi nel discorso politico per il tema della trasparenza.
Cittadinanzattiva - con l'aiuto di diversi partner - sta definendo un programma di lavoro assai ricco: dall'osservatorio sulle attività dei parlamentari alla sensibilizzazione sulla trasparenza dei bilanci comunali, dall'anagafe degli eletti alla valutazione civica della Pa. Ce n'è abbastanza per cambiare le cose. Ma questo potrà accadere soltanto con la partecipazione di tanti cittadini armati di buona volontà.
v.f.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento