sabato 26 marzo 2011

Disabili: un "Panorama" nazishock

Il tam tam delle organizzazioni dei disabili è partito molto presto. La causa? Una copertina del settimanale Panorama con il titolo: "Scrocconi". L'immagine di un Pinocchio in carrozzina, a introdurre un servizio sul fenomeno dei falsi invalidi. Una copertina che fa di ogni erba un fascio. La carrozzina, simbolo riconoscibile da tutti per denotare la disabilità vera, vilipesa e strumentalizzata per parlare dei truffatori. Un’inchiesta superficiale, abborracciata con le veline dell'INPS, smentite dagli stessi medici dell’Istituto, che fa solo danni ai tanti disabili d'Italia.
Il primo a denunciare la cosa, sulla sua bacheca di Facebook, è Franco Bomprezzi, già presidente della UILDM (l'Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), decano del giornalismo dalla parte dei cittadini disabili, distrofico egli stesso. Il 18 marzo alle 19.44 scrive questo post: "Tsunami e pericolo radioattivo in Giappone, la Libia che esplode, i casini di Silvio: e che ti inventa Panorama per la copertina? Una bella inchiesta sui falsi invalidi, dal titolo 'Scrocconi', con il simbolo della carrozzina su cui siede Pinocchio. VERGOGNATEVI! Siete servi, non giornalisti". Rispondono 172 tra persone ed enti. E poi è un moltiplicarsi di prese di posizione e di interventi.


Un esempio vergognoso
"Ho avuto un trasalimento e un senso di nausea", spiega Bomprezzi nel suo blog. "Mi sono ricordato subito dei manifesti del nazismo che hanno accompagnato la campagna per la sterilizzazione dei disabili e poi per l'eutanasia, il cosiddetto "Programma T4". Anche allora, in piena crisi economica, comparvero manifesti che legavano strettamente i sacrifici economici della povera gente agli sprechi per tenere in vita persone 'improduttive'. I simboli, infatti, servono in epoche di questo tipo a deviare l’attenzione verso nemici sui quali scaricare le tensioni sociali".
In Italia, dunque, secondo Bomprezzi, la campagna sui falsi invalidi, partita per colpire alcuni abusi, "si è trasformata nel tempo in un esempio vergognoso di come si possano deviare risorse e competenze pubbliche verso obiettivi di drastica riduzione complessiva della spesa sociale, eliminando, attraverso procedure discutibili e spesso disumane di controllo dello stato di invalidità civile, pensioni e indennità assolutamente legittime (come testimonia l’altissima percentuale di ricorsi alla Magistratura vinti dai cittadini)".


Da che parte stanno i media?
Da una parte, dunque, servono parole chiare contro una politica del governo che mira a tagliare in maniera spesso indiscriminata sui diritti. Dall'altra, serve fare una riflessione sul modo di fare giornalismo in Italia, a partire dalle veline e dagli interessi dei potenti e non certo dalla tutela degli interessi dei cittadini.
L'autore della pseudo-inchiesta è Stefano Vespa, fratello del più noto Bruno: un banale e triste 'copia e incolla' delle veline dell'INPS che dimostra quanto poco impegno è possibile mettere nella pratic deontologica di questa professione. A ciò si aggiunga la scelta del tema da parte della direzione del settimanale, in un momento in cui, soprattutto a livello internazionale, viviamo crisi di proporzioni gigantesche. Infine, lo sfregio ad un simbolo che tutela la dignità e l'umanità dei cittadini disabili a livello globale. Come spiega bene Bomprezzi, "il direttore di Panorama non ha certo scelto questo tema in modo casuale. C'è un pensiero dietro, c’è sicuramente un disegno ben preciso". Questo caso clamoroso mostra ancora una volta che la questione dei media in Italia è davvero un'emergenza. La gran parte dei giornalisti scrive per conto di potentati, siano essi politici o economici. Spesso sulla base di falsità, senza alcun riguardo per i fatti. E non esiste alcuna garanzia per i lettori. E ben poche possibilità di autodifesa.


La reazione delle associazioni non si farà attendere
Intanto, è ripartita la carica delle associazioni di tutela (una presa di posizione viene anche dalla Fish, riunita a Congresso). Mobilitazioni diffuse, non solo su web. Si preparano iniziative - per esempio, da parte di Cittadinanzattiva e del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici - contro le vessazioni messe in campo dall'INPS, sulla base del giro di vite (prima di tutto sul piano delle risorse per le politiche sociali) avallato dal Ministero dell'Economia. State certi, ne vedremo delle belle.


v.ferla@cittadinanzattiva.it



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