domenica 6 maggio 2012

Caro Giarda, che fine hanno fatto quei 1114 beni confiscati?

Adesso finalmente lo sappiamo. I beni confiscati nell’ambito di procedimenti contro reati di corruzione sono 1114. Ma nemmeno il Governo sa bene dove  stanno, di chi sono, quanto valgono e come potrebbero essere riutilizzati. Lo ha rivelato il 26 aprile scorso il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, rispondendo ad un question time in Parlamento, provocato da una interrogazione ispirata da Cittadinanzattiva (e presentata dalla deputata Anna Rossomando). 
Certo, ci saremmo aspettati un po’ più di informazioni e di consapevolezza da parte di chi si è preso l’impegno di lottare contro gli sprechi delle amministrazioni pubbliche e di recuperare risorse sufficienti per fronteggiare la crisi. Ad oggi, nonostante le ripetute richieste, nessuna amministrazione pubblica si era mai presa il disturbo di fornire dati sull’attuazione della norma sulla confisca e l’uso sociale dei beni dei corrotti. E questo in barba ad ogni minimo parametro di trasparenza.
Fatto sta che la legge è caduta davvero nell’oblio. E proprio in un momento in cui i soldi nelle tasche dei contribuenti diminuiscono ogni giorno di più e c’è un bisogno disperato di recuperare risorse. Basti pensare che questi 1114 beni sono stati confiscati nell’ambito di appena 21 (!) procedimenti in corso. Un numero veramente esiguo, mentre la corruzione dilaga: secondo la Corte dei conti il ‘valore’ del fenomeno ammonta a 60 miliardi l’anno, il che corrisponde a 1000 euro di tassa occulta che ciascun cittadino italiano paga per il mantenimento dei corrotti.
In più, con l’assorbimento della norma nel codice antimafia, è pure caduta la destinazione dei soldi dei corrotti all’edilizia scolastica e all’informatizzazione del processo. Viene meno una destinazione d’uso importante, ma in questo caso la responsabilità deve essere attribuita al governo precedente. Per parte sua, il governo attuale ha preso l’impegno - sempre per bocca del Ministro Giarda – di monitorare in tempi brevi lo stato di attuazione della norma.
Cittadinanzattiva – impegnata da anni per la confisca e l’uso sociale dei beni dei corrotti – chiederà di poter verificare presto i risultati di questo monitoraggio e metterà a disposizione allo scopo le pagine di questo blog e le altre iniziative della Campagna Ridateceli! I soldi della corruzione al servizio dei cittadini.

Vittorino Ferla
v.ferla@cittadinanzattiva.it

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